sabato 29 agosto 2009

Ci rivediamo marted'

RAGLI&BELATI
di Zacc e Bélina



ADDIO


Zacc – a questo punto vale ancora la pena parlare di un pover’uomo?


Bélina- è pura perdita di tempo. Meglio il Pirla

venerdì 28 agosto 2009

Buongiorno Italia dall' Asino

L' ASINO RACCOGLIE L' INVITO DI ARTICOLO 21 E PUBBLICA LE 10 DOMANDE CHE REPUBBLICA HA RIVOLTO A BERLUSCONI E A CUI BERLUSCONI NON HA MAI RISPOSTO.




PAPI STASERA VA A LETTONE PRESTO
di Paride Puglia


VIDEOCRACY
di Enrico Bertuccioli


UN UOMO FELICE NON E' PIU' FELICE 
SE INCONTRA UN UOMO PIU' FELICE DI LUI.
di Paride Puglia




GUARDA IL VIDEO CENSURATO!

http://www.youtube.com/watch?v=-9AXQGGkgK8


RAGLI&BELATI

di Zacc e Bélina



PIRLA

        

Zacc – Renzo è il figlio

                            Bélina – più pirla del padre


PERLA


Zacc  – “che il premier possa andare di qua e di là con le donne – ha detto Bossi- sono cose in gran parte inventate”

Bélina - quelle vere sono nella parte che resta e sono quelle che tutti conosciamo

giovedì 27 agosto 2009

Buongiorno Italia dall' Asino

LA NUOVA RAI
di Enrico Bertuccioli

BENVENUTI A MONTELUPONE




Sabato 29 agosto 2009 l' Asino, nella persona di Ro Marcenaro verrà ufficialmente nominato Console di Montelupone nel mondo. La piccola, deliziosa, città di Montelupone si trova sulle prime pendici dell' entroterra di Porto Recanati, nelle Marche, di fronte a Macerata. E' la patria di Gabriele Galantara il grande disegnatore satirico che pubblicò, appunto, la versione originale de l' Asino, un giornale satirico che provocò le ire del regime fascista di allora fino al punto da far rinchiudere in carcere il suo direttore: Gabriele Galantara, appunto. L' Asino accoglie con grande rispetto questo importante riconoscimento e non perderà occasione di dimostrarlo impegnandosi a promuovere le importanti iniziative culturali proposte dall' amministrazione comunale e ringrazia fin da ora il sindaco Giuseppe Ripani e il vice sindaco e assessore alla cultura Arianna Eusepi.

La cerimonia di investitura avverrà sabato 29 alle ore 17,30 all' interno della sfilata storica per le vie del Borgo.

Vi aspettiamo a Montelupone, proclamato  uno dei Borghi più belli d' Italia e Bandiera arancione del Tourig Club Italiano!

mercoledì 26 agosto 2009

Buongiorno Italia dall' Asino


RAGLI&BELATI
di Zacc e Bélina

COMPAGNO


Zacc – il capogruppo della Lega ha detto che Mons.Marchetto è un comunista

Bélina - abbi fede, non è il primo...


martedì 25 agosto 2009

Buongiorno Italia dall' Asino


RAGLI&BELATI
di Zacc e Bélina

SVENDITA


Zacc – Berlusconi porta le frecce tricolori a Gheddafi

Bélina – vuole rassicurare Bossi


TIRO MANCINO
di Enrico Bertuccioli


LA TRIPOLITALIA
di Enrico Bertuccioli

lunedì 24 agosto 2009

Buongiorno Italia dall' Asino

ANGIOLETTI E AGNELLINI
di Paride Puglia


BOTTE DI CULO
di Paride Puglia


CASA DEL LIBERO AMORE
di Ugo Sajini

DAL NOSTRO INVIATO A PORTOPALO
di Gino Di Frenna


ITALIAN LOOP
di Andrea Bersani


LA RISPOSTA DI GIOVANARDI

dal blog di Beppe Grillo di oggi


"Caro Grillo,

rispondo volentieri alla sua lettera aperta. Devo subito ribadire per la millesima volta che, al contrario di quanto da lei affermato, in Italia non è reato penale utilizzare droghe, come risulta chiaramente dalla legge specifica in materia, e che nessuno è mai stato perseguito penalmente per il consumo personale ma esclusivamente per traffico, spaccio o condotte ad esso collegate o coltivazione.

A chi fa uso personale di droga viene esclusivamente erogata una sanzione amministrativa con ritiro della patente, del passaporto e del porto d’armi. Non si capisce pertanto cosa lei voglia dire quando chiede di depenalizzare una fattispecie che nel nostro ordinamento è già stata da tempo depenalizzata.

Non si ritiene assolutamente necessario inoltre riaprire alcun dibattito sulla normativa in vigore, cosi come è emerso anche molto chiaramente dalla V Conferenza Nazionale sulle droghe di Trieste, dove tutti gli operatori riuniti hanno indicato, politici dell’opposizione compresi, che stante la gravità del fenomeno e della diffusione fosse meglio concentrarsi e coordinarsi tutti, in uno sforzo comune, sui reali problemi della lotta alla droga, in sinergia e fuori delle sterili e strumentali polemiche sulla legge, orientando soprattutto i nostri sforzi alla prevenzione dell’uso di qualsiasi tipo di droghe.

Per quanto riguarda le pene previste per la coltivazione non autorizzata di cannabis, si ricorda che la pena per la coltivazione di lieve entità è la reclusione da uno a sei a anni e la multa da euro 3.000 a euro 26.000 e non, come da lei riferito, con la reclusione da 6 a 20 anni e con la multa da euro 26.000 a euro 260.000. Tali pene sono previste invece per quantitativi più considerevoli, commisurando appunto la pena al reato.

Ricordo inoltre che la pena può essere convertita in misure alternative se l’arrestato è anche tossicodipendente, prevedendo, quindi, l’uscita dal carcere per intraprendere idonei trattamenti. La coltivazione di cannabis non autorizzata è reato anche in Olanda come in Italia.

Relativamente ai due casi da lei segnalati di persone decedute in carcere, va chiarito che dopo opportune verifiche con i magistrati di competenza, e per quello che risulta agli atti, le persone arrestate, da lei menzionate, non erano in carcere per consumo di droga o per il possesso di modiche quantità di marijuana, bensì erano state arrestate, sulla base dell’art. 73 del DPR 309/90 e s.m., in quanto ambedue le persone furono colte in flagranza di reato.

Nello specifico, per quanto riguarda Aldo Bianzino, risulta agli atti che l’arresto avvenne “nella fragranza del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti”. All’interno della sua abitazione, infatti, sono stati rinvenuti circa 2 kg di marijuana, n. 15 involucri di carte per il confezionamento e circa 2 g di hashish. Inoltre, in un piccolo pezzo di terreno di proprietà del sig. Bianzino, venivano inoltre rinvenute n. 103 piante di marijuana. Purtroppo, il processo a carico dell’imputato non si è potuto celebrare per l’avvenuto decesso in carcere, sulle cause del quale è ancora aperta un’inchiesta.

Analoga situazione è stata riscontrata per il sig. Stefano Frapporti per cui, dopo una perquisizione domiciliare, sono stati ritrovate quantità di hashish e marijuana in dosi già preparate, bilancino per la preparazione di tali dosi, arnesi e materiali per il confezionamento, denaro in contanti. Oltre a questo, erano state documentate anche attività di spaccio sul territorio. Anche in questo caso, purtroppo, si trattava quindi di un arresto in seguito ad attività documentata di spaccio.

Converrà con me che questi dolorosissimi episodi di decesso o suicidio in carcere non dovrebbero mai avvenire, ma purtroppo non ho mai avuto molta solidarietà quando ho ripetutamente segnalato la necessità di evidenziare che la custodia cautelare debba essere un’eccezione rispetto alla regola di scontare la pena in carcere, quando un giudice terzo arrivi con ragionevole rapidità ad una sentenza di condanna.

La saluto con la speranza che si voglia affiancare a noi nell’indicare ai giovani e ai meno giovani la pericolosità per loro e per gli altri dell’uso di qualsiasi tipo di droghe e della necessità di non utilizzarle in nessun caso.

Cordialmente. Sottosegretario di Stato." Avv. Carlo Giovanardi


CHE PAESE, L' ITALIA!

di Luca De Santis



Che paese l'Italia!

L'America?...beh si, il sogno americano, la grandi conquiste, l'uomo sulla

luna...ma l'Italia, vogliamo mettere?

L'Italia è il paese dei miracoli, il paese dove tutto è possibile per

davvero, è il paese magico.

Sim Sala Bim, Abracadarbra, Ocus pocus e l'impossibile prende forma davanti

ai nostri occhi, altro che Hogwarts!

Non impacciati adolescenti occhialuti, non vecchi parrucconi imbiancati dal

tempo e affogati in vetuste palandrane, no per carità, bensì maturi signori

in doppiopetto dalla corvina e lucida capigliatura, sempre pronti a

dimostrare in pubblico i loro sovrumani poteri, ecco chi sono i nostri

maghi.

Ad esempio: c'e' bisogno di costruire qualche casetta per qualche

terremotato? "Stupeficius!" fatto!...si vabbè, è solo una, infatti è una

"quasi magia", ma che c'entra, le altre 4499 verranno, in fondo mica sempre

si ha con sé la bacchetta magica, alle volte bisogna arrangiarsi con quello

che si trova sul campo, chessò una trentina di imprenditori vari,

probabilmente volenterosi partigiani come quelli della cordata Alitalia...e

poi se si dubitasse della buona fede di quest'ultimi basterebbe l'intervento

dei nostri benevoli fattucchieri: un po' di pozione polisucco trasformante e

anche un colosso edilizio in odor di collusioni assortite come la Maltauro

ne viene fuori ripulita come una rosa.

Anche i giovani apprendisti però danno spesso prova del loro valore:

"Diminuendo!" e zac, spariscono 25.000 posti di lavoro nella scuola..."

Vingardium Leviosa! E zac, prendono il volo 27.000 posti letto negli

ospedali pubblici..."Expelliarmus!" e zac, gli immigrati clandestini vengono

ricacciati in mare.

Insomma il nostro è il paese in cui i condoni fiscali vengono trasformati in

"scudi fiscali", le vallette in ministri e i terremoti in occasioni per

andare in vacanza, il tutto in uno scoppiettante spettacolo pirotecnico di

magia.

L'America? Si, si, nulla da ridire, però il paese della fantasia, dei

prodigi mirabolanti è solo il nostro...come diceva la canzone?

"A Zigo Zago c'era un mago con la faccia blu..." pardon, azzurra.

da http://www.ifioriblu.it

domenica 23 agosto 2009

Buongiorno Italia dall' Asino

ALLE RADICI DEL PAESE
di Bandanas


QUEI MORTI CHE GRIDANO DAL FONDO DEL MARE

di Eugenio Scalfari ( da Repubblica di oggi )


È SINGOLARE (non trovo altro aggettivo) il comportamento della stampa nazionale sulla strage dei 73 migranti uccisi dal mare tra Malta e Lampedusa. 

Il primo giorno, con notizie ancora incerte, tutti hanno aperto su quell'avvenimento: il numero delle vittime, la storia raccontata dai cinque sopravvissuti, i dubbi del ministro Maroni sulla loro attendibilità, le responsabilità della Marina maltese, i primi commenti ispirati al "chissenefrega" di Bossi e di Calderoli. 


Ma dal secondo giorno in poi i nostri giornali hanno voltato la testa dall'altra parte. Le notizie nel frattempo sopraggiunte sono state date nelle pagine interne. Uno solo, il "Corriere della Sera", ha tenuto ancora quella strage in testata di prima pagina ma senza alcun commento. Il notiziario all'interno tende a riposizionare i fatti entro lo schema della responsabilità maltese. Il resto è silenzio o quasi. Fa eccezione "Repubblica" ma il nostro, com'è noto, è un giornale sovversivo e deviazionista e quindi non può far testo. 


Comincio da qui e non sembri una stravaganza. Comincio da qui perché la timidezza, la prudenza, il dire e non dire dei grandi giornali nazionali sono lo specchio d'una profonda indifferenza dello spirito pubblico, ormai ripiegato sul tirare a campare del giorno per giorno, senza memoria del passato né prospettiva di futuro, rintronato da televisioni che sfornano a getto continuo trasmissioni insensate e da giornali che debbono ogni giorno farsi perdonare peccati di coraggio talmente veniali che qualunque confessore li manderebbe assolti senza neppure imporre un "Pater noster" come penalità minimale. 


Perfino il durissimo attacco della Chiesa e della stampa diocesana, che su altri temi avrebbe avuto ampia risonanza, è stato registrato per dovere d'ufficio. Bossi, che ha orecchie attentissime a queste questioni, si è addirittura permesso di mandare il Vaticano a quel paese, definendo insensate le parole dei vescovi sulla strage del mare e invitando il papa a prendere gli immigrati in casa sua perché "noi qui non li vogliamo". 


Alla vergogna c'è un limite. Noi l'abbiamo varcato da un pezzo nella generale apatia e afasia. 


* * * 


Ci sono varie responsabilità in quanto è accaduto nel barcone dei 78 eritrei, per venti giorni alla deriva in uno specchio di mare popolatissimo di motovedette, aerei, elicotteri, pescherecci delle più diverse nazionalità, italiani, maltesi, ciprioti, egiziani, tunisini e libici. Responsabilità specifiche e responsabilità più generali. 


La prima responsabilità specifica riguarda il mancato avvistamento da parte della nostra Marina e della nostra Aviazione. Venti giorni, un barcone di quindici metri con 78 persone a bordo, sballottato dai venti tra Malta e Lampedusa, un braccio di mare poco più ampio di quello percorso da una normale regata di vela. 

I ministri Maroni e La Russa dovrebbero fornire al Parlamento e alla pubblica opinione l'elenco dei voli e dei pattugliamenti da noi effettuati in quello spazio e in quei giorni. Il ministro dell'Interno finora si è limitato a chiedere un rapporto sull'accaduto al prefetto di Agrigento. 


Che c'entra il prefetto di Agrigento? Il responsabile politico dei respingimenti in mare è il ministro dell'Interno che si vale della guardia costiera, delle capitanerie di porto e delle forze armate messe a disposizione dalla Difesa. Maroni e La Russa debbono rispondere, non il prefetto di Agrigento. 


La seconda responsabilità specifica riguarda il pattugliamento italo-libico sulle coste della Libia. Sbandierato ai quattro venti come un grande successo diplomatico, viaggi del premier in Libia, abbracci e baci sulle guance tra Berlusconi e Gheddafi, promesse di denaro sonante e investimenti al dittatore-colonnello, viaggio del medesimo con relativa tenda a Villa Pamphili, scortesie a ripetizione, sempre del medesimo, nei confronti di quasi tutte le autorità istituzionali italiane; secondo viaggio del colonnello e seconda tenda al G8 dell'Aquila, dichiarazioni del ministro degli Esteri, Frattini, per sottolineare l'importanza dell'asse politico Roma-Tripoli. 


Risultati zero. Riforma dei centri di accoglienza libici sotto controllo italiano, zero. Quei centri sono un inferno dove i migranti provenienti dall'Africa sahariana e dal Corno d'Africa sono ridotti per mesi in schiavitù e sottoposti alle più infami vessazioni fino a quando alcuni di loro vengono affidati ai mercanti del trasporto e imbarcati per il loro destino. Le vittime in fondo a quel tratto di Mediterraneo non si contano più. 


In quei centri, tra l'altro, le autorità italiane dovrebbero individuare quegli immigranti che hanno titolo per essere trattati come rifugiati politici. Queste verifiche non sono avvenute. I migranti eritrei in particolare dovrebbero poter godere di uno "status" particolare come ex colonia italiana, ma nessuno se ne è occupato (e meno che mai, ovviamente, il prefetto di Agrigento). 


In compenso le motovedette italiane dal primo giugno ad oggi hanno intercettato un elevato numero di barconi e li hanno respinti nel girone infernale dei centri di accoglienza libici, il che significa che le partenze dalla coste cirenaiche continuano ad avvenire in barba a tutti gli accordi. 

Questo stato di cose è intollerabile. Frutto di una legge perversa e d'un reato di clandestinità che ha addirittura ispirato un gioco di società inventato dal figlio di Bossi e brevettato con il titolo "Rimbalza il clandestino". 

Mancano le parole per definire queste infamità. 


* * * 


Ma esistono altresì responsabilità generali, al di là del caso specifico. Le ha elencate con estrema chiarezza il proprietario di un peschereccio di Mazara del Vallo da noi intervistato ieri. 

Perché i pescherecci che avvistano barche di migranti in difficoltà non intervengono? Risposta: se sono in difficoltà superabili, intervengono, forniscono viveri acqua e coperte, indicano la rotta. Se sono in difficoltà gravi, li segnalano alle autorità italiane. 

Segnalano sempre? Risposta: non sempre. 

Perché non sempre? Risposta: se imbarchiamo i migranti sui nostri pescherecci rischiamo di perdere giorni e settimane di lavoro. Noi siamo in mare per pescare. Con gli immigrati a bordo il lavoro è impossibile. 


Non siete risarciti dallo Stato? Risposta: no, per il mancato nostro lavoro non siamo risarciti. 

Ci sono altre ragioni che vi scoraggiano? Risposta: chi prende a bordo clandestini e li porta a terra rischia di essere processato per favoreggiamento al reato di clandestinità. Temono di esserlo, perciò molti chiudono gli occhi e evitano di immischiarsi. 


Se li portate a Malta che succede? Risposta: peggio ancora, ci sequestrano la barca per mesi e ci tolgono l'autorizzazione a pescare nelle loro acque. 

Questi sono i risultati di una legge sciagurata, salutata non solo dalla Lega ma dall'intero centrodestra come un successo, una guerra vittoriosa contro le invasioni barbariche. 


Questa legge dovrebbe essere abrogata perché indegna di un paese civile. Nel frattempo gli immigrati entrano a frotte dai valichi dell'Est. Non arrivano per mare ma in pullman, in automobile, in aereo, in ferrovia e anche a piedi. Alimentano il lavoro regolare e quello nero in tutta la Padania e non soltanto. 

I famigerati rom e i famigerati romeni vengono via terra e non via mare. La vostra legge non solo è indecente ma è contemporaneamente un colabrodo. 


* * * 


Alcuni si domandano i motivi del silenzio di Berlusconi su questo delicatissimo tema. La ragione è chiara e l'ha fornita l'onorevole Verdini, uno dei tre coordinatori del Pdl insieme a La Russa e Bondi e quello che meglio di tutti conosce la natura del capo del governo essendo stato con lui e con Dell'Utri uno dei tre fondatori di Forza Italia nell'ormai lontano 1994. 


Di che cosa vi stupite, ha scritto Verdini in una sua lettera al "Corriere della Sera" di pochi giorni fa ribattendo alcune domande di Sergio Romano nel suo fondo domenicale. Di che cosa vi stupite? Silvio Berlusconi, con almeno una parte di sé, è un leghista né più né meno di Bossi e quando nel '93 decise di impegnarsi in politica pensò, prima di decidersi a fondare un nuovo partito, di guidare con Bossi la Lega. Poi scelse di fondare un partito nazionale del quale il nordismo leghista sarebbe stato il pilastro più rilevante. 


Così Verdini, il quale in quella lettera rivendica il merito d'aver convinto il premier all'opportunità di dar vita a Forza Italia. 

Non si poteva dir meglio. C'è da aggiungere che il peso della Lega è ultimamente aumentato in proporzione diretta alla minor forza politica del premier. La Lega ha oggi una forza di ricatto politico che prima non aveva e la sta esercitando in tutte le direzioni non senza alcuni contraccolpi sulle strutture e sulle alleanze all'interno del Pdl. 


Uno dei temi di dibattito di queste ultime settimane è stato il collante che spiega nonostante tutto la persistenza del potere berlusconiano e la sua eventuale capacità di sopravvivere ad un possibile ritiro di Berlusconi dalla gestione diretta di quel potere. Tra le varie spiegazioni è mancata quella a mio avviso decisiva. Il collante del berlusconismo consiste nell'appello continuamente ripetuto e aggiornato agli istinti più scadenti che rappresentano una delle costanti della nostra storia di nazione senza Stato e di Stato senza nazione. 


Una classe dirigente dovrebbe rappresentare ed evocare gli istinti più nobili di un popolo, educandolo con l'esempio, spronandolo ad una visione alta del bene comune. Un compito difficile che alcune figure della nostra storia esercitarono con passione, tenacia e abilità politica. 

È più facile evocare gli "spiriti animali" e questo è avvenuto frequentemente nelle vicende del nostro paese a cominciare dal "O Franza o Spagna purché se magna" e alle sue più recenti e non meno abiette manifestazioni. 


Giorni fa, rispondendo nel suo giornale alla lettera di un giovane leghista a disagio ma privo di alternative alla sua visione nordista, Galli Della Loggia spiegava al suo interlocutore quale fosse l'errore in cui era incappato: una falsa prospettiva storica, un falso revisionismo che ha messo in circolazione una falsa e deteriore immagine del nostro Risorgimento. 

Ho riletto un paio di volte l'articolo di Della Loggia perché non credevo ai miei occhi. Il revisionismo da lui lamentato come deformazione della nostra storia unitaria è nato negli ultimi quindici anni proprio sulle pagine del suo giornale e lo stesso Della Loggia ne è stato uno dei più autorevoli esponenti. 


Meglio tardi che mai. Purtroppo di vitelli grassi da sacrificare per il ritorno del figliol prodigo oggi c'è grande scarsità. Il solo vitello grasso in circolazione è lo scudo fiscale preparato da Tremonti, che però non riguarda la questione dell'Unità d'Italia e del revisionismo politico. Festeggia soltanto gli evasori fiscali. Anche questa è una (pessima) costante nella storia di questo paese. 


(



ULTIMISSIME DA PORDENONE

di Ugo Furlan


Ellò pipòl

che dite, caldo eh? Ma poi siamo sicuri che il caldo dia alla testa o è solo una scusa per definire cose che non capiamo, ma

che ci sembrano francamente delle cazzate?

Che dite? Eh, che dite?

Tra le esternazioni padano-leghiste sull'inno da cambiare (qualcuno però dovrebbe far notare a Bossi che il Và pensiero di Verdi è dedicato 

agli ebrei...), i poliziotti che rompono i salvadanai dei figli per pagare la benzina delle autopattuglie e le nuove gentilezze che si fanno a quei

poveri disgraziati che vengono dai paesi africani mi sembra che il caldo non centri proprio.


Che dite?

Nell' assordante silenzio del piazzista, rintanato non si sa dove (non all'Aquila, pare...) e nell'allegro cazzeggiare della compagine di sinistra,

cerchiamo di passare allegramente questo resto d'estate perché ho l'impressione che l'autunno non porterà solo pioggia.

Così... un'impressione...

Piccola, piccola.


State sereni e attaccate il condizionatore.