giovedì 12 marzo 2009

BUONGIORNO ITALIA dall' Asino

CORPUS DOMINI
di Massimo Gariano


IL BEL PAESE DOVE IL NO RISUONA
di Zacc e Bélina

Zacc - Sa solo dir di NO. No a Petruccioli presidente Rai, No all’assegno per i nuovi disoccupati. No ai soldi, risparmiati  dalle elezioni, da destinare alla polizia. No a tassare per una volta i ricchi per aiutare i poveri.  


Bélina - Chissa cosa riusciranno a inventare questa volta Buonaiuti e Capezzone per dimostrare che non è lui l' uomo dei NO


MERITOCRAZIA PENALE
di  Gino Di Frenna


GRANDI OPERE
di Massimo Gariano


VOTO UNICO
di Enrico Bertuccioli


LA LEGGENDE DEL PIANISTA SULL' OCEANO
di Massimo Gariano


ANGIOLETTO
di Paride Puglia


MARE MONSTRUM
di Massimo Gariano


ALLE RADICI DEL GALANT'ASINO (2) 

di Giuseppe Ciarallo




Qualche mese fa, la stampa nazionale tentò di traghettare l’ennesima bufala pretesca secondo la quale Antonio Gramsci, passando a miglior vita, abiurò il suo credo comunista e chiese di morire con il conforto dei sacramenti. Come si può dedurre leggendo il brano “Le Iene”, pubblicato su L’Asino nel 1909, questo è un vizietto di antica data.


“Un reverendo Taglialatela si è assunto l’incarico di rintracciare il cadavere di Leopardi per disseppellirlo e darlo in pasto alla Santa Madre Chiesa Romana.

Leopardi sarebbe morto “cattolico come nacque” perché gli sarebbero stati somministrati i sacramenti.

A questo proposito il Ranieri aveva già notato di non sapere “se il Leopardi fosse morto o moribondo” quando un “pio frate” andò a somministrargli i cosiddetti sacramenti. 

Come son buffe queste controversie sulla procedura religiosa!

Il signor Taglialatela sostiene che Leopardi fu sacramentato (lo fu anche il Rudinì per il tradimento dei suoi, e lo sarebbe stato anche il Carducci… senza L’Asino!) ma che per ciò?

Sacramentato o meno, il Leopardi è pur quello che negò il Dio d’iniquità dei cattolici, per affermare il proprio panteismo, come Lucrezio.

E’ pur quello che, davanti a morte, chiedeva:
Non ricolmar di lode,

Non benedir, com’usa

Per antica viltà l’umana gente,

Ogni vana speranza onde consola

Sé coi fanciulli il mondo, 

Ogni conforto stolto

Gittar da me…

Raspate pur nelle tombe dei nostri grandi, o cattoliche iene, noi vi risponderemo con essi:

Sempre i codardi, e l’alme

Ingenerose, abbiette

Ebbi in dispregio!” 







EDUCATIONAL GAMES 
di Lido Contemori


CIVILTA'? PIU' O MENO
di Gianni Allegra

DESTINAZIONE WINNENDEN
di Paride Puglia