venerdì 13 marzo 2009

BUONGIORNO ITALIA dall' Asino


C'è da restarci di stucco! Ma come? Tutto sto casino nasce dalla truffa perpetrata dalle banche nella concessione di credito facile a noi, poveri allocchi, e adesso, mentre ci stanno rapinando con quattro soldi imponendoci la restituzione di tutto cio' che ci hanno " generosamente " elargito fino a qualche mese fa, seducendoci con immonde lusinghe...tutti stanno strepitando che dalla crisi usciremo migliori perché avremo reso virtuoso il sistema economico e finanziario... e questi quattro incompetenti danno soldi proprio a loro, proprio alle banche, per indurci a ricorrere di nuovo al credito e alla spesa facile, pronti a rapinarci nel prossimo giro...Non caschiamo di nuovo nel tranello...ripensiamo ad un altro stile di vita...scambiamoci doni e affetto e vaffanculo la finanza con tutti i suoi finanzieri...





STATUINE
di Rocco Grieco

Interrogazione al ministro Bondi: "Il premier chiede di trasferirle dal museo delle Terme di Diocleziano a palazzo Chigi. Sono di alto valore artistico, andrebbero nei suoi spazi privati"



PIANO CASA
di Massimo Gariano


TOTOCOMUNIFASCISTI
di Gino Di Frenna
COMUNFASCISTI
di Enrico Bertuccioli

MINCHIATE
di Gianni Allegra

LA SFINGE
di Rocco Grieco

LA RABBIA

di Carlo Squillante


La nostra è rabbia antica,

lancia che non scagliamo,

inutile richiamo

a chi non ci vuol più

e va per strade perse

nel ventre di un paese

che più non bada a spese,

tanto non pagherà.

La nostra? Pur la rabbia

o prima o poi si squaglia

al sol di una battaglia

che non ha più un perché.

La rabbia? Non sai cosa

sia essa e quanto pesi.

Passano giorni, mesi

e resta un nonsocché

che sa di amaro secco

raspante nella bocca,

come una frase sciocca.

Domani? Si vedrà.



ALLE RADICI DEL GALANT'ASINO 3
di Giuseppe Ciarallo

Su un numero del 1900, in un articolo dal titolo “La tortura… in China”, Goliardo denunciava, parlando di violazione dei diritti umani nel paese asiatico, la violenza e l’azione repressiva delle forze dell’ordine di casa nostra. Dopo vari parallelismi tra metodi di vera e propria tortura (lo stringimano cinese e gli schiavettoni nostrani, le loro palle di piombo e gli italici sacchetti di sabbia per percuotere i detenuti), Goliardo sferra la stoccata finale e in chiusura di articolo stigmatizza (con tanto di commento grafico) la pratica inumana della pena di morte:

“[…] la China annovera, fra i suoi titoli di disonore, la pena capitale, che si esguisce nel modo più selvaggio col taglio della testa; strumento: la scimitarra.

Anche in questi casi estremi, l’Europa ha dato dei saggi di una civiltà assolutamente sconosciuta in Oriente, sostituendo l’orribile sciabola, con dei sistemi diversi e piacevolissimi: la corda, in Austria e in Inghilterra, la ghigliottina in Francia, e – in Italia – terra civile tra le civili – con un metodo ideato da un illustre filantropo – il professore De Pedis.

Tale metodo - che si riduce a un soavissimo volo del paziente, dall’alto di una ringhiera qualsiasi, è stato chiamato: Aneurisma di pubblica sicurezza.”

P.S. Avendo terminato di leggere, proprio in questi giorni,  il recente libro di Adriano Sofri “La notte che Pinelli” (Ed. Sellerio), ho trovato la coincidenza a dir poco… inquietante.