venerdì 11 dicembre 2009

Buongiorno Italia dall' Asino


TUTTE PALLE
di Gianni Allegra



CHI DIFENDE CHE COSA
di Cotroneo


... e come ogni venerdì...

di Fabio Norcini

Proseguiamo la nostra rubrica con una ricetta sfarzosa, nella sua semplicità, e foriera di “buona fortuna”, adatta anche alle prossime feste natalizie. Pensiamo di fare cosa gradita nel descrivere meglio il vino in abbinamento, riportando le impressioni del consumato sommelier.


Spaghetti rustici alla bottarga di gratta e vinci


Ingredienti: spaghetti rustici, meglio se equo-solidali; una ventina di gratta e vinci; aglio della Mongolia; basilico tailandese; olio di semi di mandragola macinato a freddo; una buona dose di superstizione; nessuna prospettiva per il futuro.


Procedimento: mettete al fuoco l’acqua per la pasta. Intanto cominciate a raschiare i gratta e vinci in una scodella facendo attenzione che la polverina argentea non vada dispersa ma venga raccolta tutta nella detta stoviglia. Strofinandovi l’aglio sulle tempie, facendo ricorso ad una buona dose di superstizione, buttate gli spaghetti nell’acqua bollente, avendo cura di mescolare solo in senso antiorario. Con aglio e basilico ottenete un pesto (potete usare anche un mixer) che aggiungerete alla polvere di gratta e vinci, montandola con una forchetta i cui rebbi non superino la distanza di cinque millimetri l’uno dall’altro e facendovi cadere l’olio di mandragola a filo. Solo a questo punto controllerete se avrete vinto qualcosa. Conservate i biglietti delle eventuali vincite e con gli altri ottenete dei piccolissimi coriandoli che getterete nella pentola della pasta. Scolate e aggiungete la bottarga. Servite fumanti quanto i vostri coglioni. Mangiandoli ricordate di arrotolare gli spaghetti con la forchetta sempre in senso antiorario: non si sa mai…


Abbinamento: Grattafesso del Poffare, riserva Conte Mascetti.

Rosso austero che niente concede, tantomeno vincite; di corpo obeso e spalla tonda, si presenta alla vista con color oricellario e sfumature rubesche. Al naso presenta odori di sperpero e tentativi di rovesciar la sempre avversa fortuna. Al palato riserva scoperte di odori di sala corse, sentori di sigarette spente, con retrogusto di sconfitta e voglia di rivalsa.


CHE PALLE!
di Zurum


RAGLI&BELATI

di Zacc e Bélina


CAZZO CHE PALLE!


Zacc – Bossi ha detto che è l’unico con le palle


Bélina- sapendo che lui è l’unico che ce l’ha duro


GLI SCHELETRI


Zacc- assolto Cosentino dai suoi colleghi


Bélina – succede quando la decisione è presa dagli scheletri che ognuno di loro ha nell’armadio


SERENATA
di Francesco Raucea


ALBERI CON LE PALLE
DI Giulio Laurenzi


LEZIONE DI STORIA
di Gino Di Frenna


PRENDIAMO LE DISTANZE
di Cotroneo

QUELLA SCRIVANIA DI ARCORE
di Enrico Bertuccioli
FACCIA DI CAZZO
di Paride Puglia