domenica 20 dicembre 2009

Buongiorno Italia dall' Asino


SU TUTTI GLI SCHERMI
di Zurum


E' IL DANARO BELLEZZA
di Vincent&Jules


SULLA FRECCIAROTTA

VIAGGIO AL TERMINE DELL’ALTA VELOCITÀ

dall' inviato-ostaggio Fabio Norcini


Posso dire: “io c’ero”. Sul treno di ieri, 19 dicembre 2009, il 9527 Milano-Napoli, in partenza dal binario 12 di Milano Centrale alle 16.15, che sarebbe dovuto arrivare a Firenze S.M.N. alle ore 18 (Euro 52, seconda classe).


Quella che segue vuole essere solo una cronaca non di un “disagio arrecatomi”, bensì di un trip allucinogeno, una deportazione nel mondo del fantastico e dell’incubo horror: dove i già brutti convogli dell’ex eurostar, riciclati in fecciarossa, divengono un incrocio tra la Narrenschiff e il carro bestiame.

Si inizia già male. Si parte con appena 30 minuti di ritardo, a passo d’uomo. Poi il treno acquista velocità. Gia buio, si ferma non si sa in quale landa della Bassa. L’altoparlante tace. Sono circa le 17.30. Dopo mezz’ora che siamo fermi l’annuncio: “il treno è fermo in linea a causa di un guasto occorso ad un treno che ci precede”. La sosta prosegue, il riscaldamento non funziona, le facce dei viaggiatori cominciano a tendersi. La porta automatica in cima al vagone dà segni di nervosismo, si apre e si chiude in continuazione. Cominciamo a metterci i cappotti. Intanto, per favorire la lettura, si abbassano anche le luci. Qualcuno comincia a dar segni di impazienza. Sono quasi le 19.30 quando perviene il comunicato: “A causa di un guasto siamo in attesa di un treno soccorritore che ci spingerà fino alla stazione di Bologna dalla quale distiamo 90 km.”. Ancora fermi. Forse il treno soccorritore (avrà la Croce Rossa?) deve arrivare da Zurigo. Finalmente uno scossone ci avverte che non siamo più immobili. Altoparlante: “Siamo ripartiti: a causa della bassa velocità prevediamo di arrivare a Bologna alle 21.30”. Dove il treno vi sarebbe dovuto arrivare alle 17.20. Solo 190 minuti di ritardo. Vengono distribuiti Tuc (25gr.) e bottigliette (mezzo litro) di minerali: pane e acqua, come ai carcerati, quali siamo divenuti; con il surplus di esserlo a pagamento. I bagni si intasano, molti cercano un po’ di caldo migrando in altre carrozze o in quella ristorante. Ci dicono che un treno speciale è pronto. Sono le 21.27 quando arriviamo a Bologna: un po’ di anticipo nell’oceano di ritardo… Però… Le porte non si aprono. Passano i minuti: cinque, dieci, quindici. Il capotreno, una donna ancor bella, che fino allora era solo trafelata, sclera. Agguanta l’apriporta di sicurezza furibonda (in un primo momento pensavo usasse il martello) e aggredisce il personale di terra: “Ci avete lasciati completamente abbandonati, vi rendete conto?”. In fila longobarda dobbiamo scendere dalla porta forzata. Altra sorpresa: non c’è nessun treno speciale. Ma due altre “feccerosse”, stessa destinazione, con ritardi dai 215 ai 305 minuti. Al binario 3 c’è già, ma al 4 deve ancora arrivare. Ridendo e scherzando passa una mezz’ora, arriva anche quella del binario 4, ma non si capisce quale fermi a Firenze S.M.N. e quale a Firenze Campo Marte. Un po’ per riscaldarsi, visto che siamo a 3 sottozero, si pratica lo sport di passare da un treno all’altro, visto che l’assistenza clienti non risponde nemmeno. Tutto il personale è attaccato ai telefonini: “aspettiamo la certificazione di ingresso a S.M.N.” Oramai sono tutti in bambola. Il trionfo dell’incapacità. In stazione l’altoparlante, oltre al refrain classico (ci scusiamo per il disagio arrecatovi), ne sciorina uno nuovo: “a causa delle abbondanti nevicate (2 cm.-n.d.r.) i treni potranno subire dei ritardi”. E giù con l’arrecatovi… Quanto al dilemma binario 3 o 4, risolvo per il 3. Non parte ma almeno funziona il riscaldamento. Cominciano le scommesse su quale partirà prima. Il nostro. Alle 23.07 siamo a Rifredi. Fermi. Verifica tecnica. Qui capisco il significato di F.S.: Ferrovie sadiche. Passano i minuti: 20. Intanto ci supera il treno del binario 4. Bella metafora. Sono le 23.37 quando scendiamo a S.M.N.: 647 minuti di ritardo. Alta Velocità, sì: ma del giramento di coglioni. Facce stravolte, inutile cercare assistenza clienti. Si spera nel rimborso, anche se, forse, un risarcimento non guasterebbe. Io rimpiango il vecchio Paola-Firenze della mia gioventù e i suoi onesti 180 minuti di ritardo.


I NEGHER

di Paride Puglia


DA BANDANAX

Sirene



Complotto



La Torre fazione



Eroi nazionali


Beni mafiosi

Ponte contestato

Compassi e grembiulini

Consulto
DISOCCUPATI
di Giulio Laurenzi