lunedì 21 dicembre 2009

Buongiorno Italia dall' Asino


SIAMO NATI PER SOFFRIRE
di Paride Puglia


SIATE BUONI!
di Luca De Santis

...a Natale siamo tutti più buoni!

...e con questa disposizione d'animo mi accingo a fare il presepe.

Massì, basta con questo clima d'odio, basta con questi sospetti, bisogna

credere nell'altrui buona fede...almeno a Natale.

Carta roccia, muschio, pastorelli...mi sembra ci sia tutto...cominciamo.

Per prima cosa bisogna fare una base per le montagne con qualche libro,

vediamo, ci vuole un bel volumone che faccia spessore...ecco: "Diritto

costituzionale"...eh no, no, non va bene...proprio adesso che si parla di

distensione tra le parti politiche, poi sembra che uno provochi.

Vediamo questo:"Storia d'italia a Fumetti di Enzo Biagi"...no, nemmeno

questo...questo qua? "Il codice di Hammurabi"...no, ci mancano anche i

togati babilonesi...vabbè, userò qualche rivista leggera, un paio di guide

tv...voilà.

Adesso pensiamo all'acqua del laghetto, quest'anno voglio mettere l'acqua

vera, adesso prendo una bacinella e....però sembra che uno voglia alludere

alla privatizzazione dell'acqua, che l'han fatta passare con la fiducia, che

vanno avanti a botte di maggioranza...no, no e no, ho detto che non voglio

sottostare a questa campagna d'odio, che poi qualche mente labile magari fa

qualche gesto sconsiderato...con tutti i monumenti che abbiamo in Italia

poi...la torre di Pisa deve fare un male...

Mettiamo la stagnola, è più sicura.

Ooooh, e adesso le statuine...Maria, Giuseppe, i

pastorelli...uno...due..toh! Questo è nero...ce n'è un altro...però, quanti

ce ne sono....mi sa che se ne metto troppi sembra che voglia alludere alla

questione multiculturale, peggio all'immigrazione clandestina...sai che

faccio? Li metto qui, tutti insieme su questa collinetta qua, così non danno

fastidio.

Ooooh, finito!

Vediamo...mah, le colline sono venute un po' tutte storte...vabbè...

l'acqua è finta come Giuda e non è nemmeno potabile...pazienza...

sta collinetta pare un CPT di pastori extracomunitari...pace...

Diciamolo: fa proprio schifo sto presepe...mica si può aver tutto, è il

prezzo dell'amore.





UN LEGGERO SURRISCALDAMENTO
di Andrea Bersani


LEGGINA LEGGERA COME UN DUOMO
di Uglo Sajini


TRENI TAGLIA (MERDA)

SIN VERGUENZA

di Fabio Norcini


Seconda puntata di 2009, odissea nella Fecciarossa. Dopo la vicissitudine psichedelica già descritta ieri nei nudi fatti, senza (volutamente) considerazioni teleologiche, profetiche od altro, di un mezzo di trasporto (meglio di “deportazione”, anche se ora siamo orfani dell’insegna di Auschwitz) veniamo al seguito. L’accampata pretesa di chi è stato sottratto di sei ore della propria vita di nemmeno un risarcimento: almeno un rimborso. Si deve ricercare, nella spettrale stazione di Firenze S.M.N. il celebre servizio “Assistenza clienti”. Introvabile. Per avere informazioni bisogna rivolgersi alla Polfer, in mancanza di 007. Mi dicono che sta in testa al binario 5 (parte opposta). Non ci sono indicazioni alcune. Si evince da fogli mal stampati appiccicati con lo scotch dietro una vetrata opaca. Si entra in un bugigattolo sovraffollato (ci staranno al massimo 4 persone tra i due banchi semicupio) dove due addetti-inetti sminestrano informazioni a chi ha problemi per raggiungere Pistoia o Manciano nelle prossime settimane. Sono doviziosissimi, gli addetti, Per chi chiede orari e sconti. Glieli stampano pure. Premurandosi però di salvarsi il culo: devono confessare la propria ignoranza di orari e quant’altro “perché tutto è cambiato”. Ci sarà una mente suprema e imperscrutabile…

Diverso quando il customer abbia motivi to complain. Come nel mio caso: dopo una mezz’ora di attesa. Spiego quello che il ceffo dall’altra parte sa bene. Cinque ore e quarantasette minuti di ritardo di un treno “Alta Velocità”. Chiedo solo se ho diritto ad un rimborso.

-Deve aspettare almeno una ventina di giorni e avrà il bonus del 25% - profferisce. –Mi scusi, sono più lento delle sue frecce, non ho capito – replico. Serafico, come se stesse parlando a un demente, mi spiega che, scusandosi per il disagio arrecatomi (appuntamenti saltati, cena saltata, insulina saltata, glicemia schizzata ecc. ecc.) grazie alla generosità di questo carcinoma monopolistico su binario posso avere al massimo il 25% di quel che ho speso; tra venti giorni minimo e non in contanti, ma in cambio di un altro viaggio su carri piombati. La mente va alla Telecom, che spadroneggiava nello stesso modo. Poi il falso liberismo e il vero schiavismo l’ha lasciata fare, alla faccia della pseudo concorrenza. Sempre di linee si tratta. Deve essere roba tipo le frequenze.

Mi stupisco del mio aplomb e, con calma e un sorriso, mi sento dire: “Oltre che ridicolo, è grottesco, grazie”.


IL PRIMO TERRORISTA MEDIATICO
di Bandanax


TESTA A TESTA
di Francesco Raucea