lunedì 12 luglio 2010

NUMERO 1049 Buongiorno Italia

LA VERITA'AAAAAAAAAAA

da Marilena Nardi


Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero crediti, per conto di Sky.

Mi dice che risulto morosa dal mese di settembre del 2009. Mi chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno, causa terremoto. Il decoder sky giace

schiacciato sotto il peso di una parete crollata.

Ammutolisce.

Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi di dovere, poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto. Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un paio di anni fa. Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una scalinata in selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio, mi sale il groppo alla gola.

Le dico che abitavo proprio lì. Lei ammutolisce di nuovo. Poi mi invita a raccontarle cosa è la mia città oggi. Ed io lo faccio. Le racconto del centro militarizzato. Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio. Le racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati. Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire. Le racconto dei soldi che non ci sono, per ricostruire. E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere. Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo. Le racconto che pagheremo l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte e ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti. Anche per chi non ha più nulla. Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 euro vedrà in busta paga 734 euro di retribuzione netta. Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte quelle non pagate dal 6 aprile. Che lo Stato non versa ai cittadini senza casa, che si gestiscono da soli, ben ventisettemila, neanche quel piccolo contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un affitto. Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo. Che io pago, in un paesino di cinquecento anime, quanto Bertolaso pagava per un appartamento in via Giulia, a Roma. La sento respirare pesantemente. Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di residenze di lusso. Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari senz'anima. Senza neanche un giornalaio o un bar. Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla loro terra lontani chilometri e chilometri. Le racconto dei professionisti che sono andati via. Delle iscrizioni alle scuole superiori in netto calo. Le racconto di una città che muore e lei mi risponde, con la voce che le trema.

- " Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo, chiamate la stampa. Devono scriverlo." -



DURA MINGA

di Luca De Santis


A: "Siamo al secondo tempo del film!"

B: "Eh?"

A: "Dico: "siamo al secondo tempo del film"...non li leggi i giornali?"

B: "No, le riviste di cinema non me le filo granchè, quale secondo tempo? "

A: "Non capisci una piva secca, è una metafora!"

B: "Ahhh...e cioè?"

A. "Cioè siamo alla fine del berlusconismo, l'ha detto Bersani"

B: "Però...sai che mi sembrava di averla già sentita altre volte, questa

della fine del berlusconismo?"

A: "Eh, ma questa volta ci siamo davvero"

B: "Si eh?"

A: "...non dura"

B: "...dura minga"

A: "...non può durare...ma che mi fai dire! Mi hai preso per Calindri?!"

B: "No, facevo per dire...e poi lo so che il Bersani lo dice già da un po'

che così non va bene..."

A: "...non può andare"

B: "...dura minga"

A: "...non può durar...oh la piantiamo con questa solfa carosellistica?!"

B: "Ahhh, il Carosello in Tivvì, te lo ricordi? E subito dopo il film...,"

A: "...e già"

B: "...il primo tempo"

A: "...mmmm..."

B: "...poi c'era il secondo tempo"

A: "...non fa una piega"

B: "...magari Bersani pensa che siamo nell'intervallo visto che è andato a

comprare i Pop-corn"

A: "Cioè?"

B: "Non parte per l'America proprio oggi? Va a trovare i compagni d'oltre

oceano e i democratici obamiani"

A: "Si, mi pareva di aver letto qualcosa del genere"

B: "D'altronde nell'intervallo che può succedere? Berlusconi, Fini, Bossi,

Casini...aspetteranno tutti lui per il secondo tempo, no?"

A: "Guarda, secondo me è una mossa astuta del Bersani: per spiazzarli lui si

tira fuori da tutto e li lascia lì a litigare"

B: "Mi sa che hai ragione: l'assenza come presenza...una sorta di resistenza

passiva Gandhiana"

A: "Esatto, e pensare che quando dovevamo scegliere il segretario del

partito eravamo pure indecisi tra Bersani e quelle altre due pere cotte"

B: "...poi si intende pure di cinema"

A: "...d'altronde ha ragione, il berlusconismo sta mostrando la coda, più di

tanto non può andare avanti"

B: "...e no, non va"

A: "...così non può andare"

B: "...non dura"

A: "...dura minga"

B: "...non può durare"


SE QUINDICI ANNI VI SEMBRAN TROPPI
di Paolo Lombardi


da BANDANAX

Una simpatica storiella


Il blocco


Crimine rommanzesco


Il figa


PUTTANA DI ESCORTA
di Paride Puglia

MENSANA
di Andrea Bersani