da l'ASINO
venerdì 30 settembre 2016
mercoledì 28 settembre 2016
lunedì 26 settembre 2016
Numero 2635 Raggi di sale
da l'ASINO
da LUISA MARCHINI
Carissimi, si è aperta una nuova fase della campagna Vignettisti per il NO, più dura, in cui occorre “stare sulla notizia” e picchiare duro più che si può. Alcuni di voi, bravissimi, lo stanno già facendo: invito tutti a seguire giornalmente la pagina e a leggere le mie indicazioni “subliminali”. Credo sia ovvio per tutti che, quando scrivo ad esempio “i nostri vignettisti sono indisciplinati” “non stanno a sentire” “mi inondano di vignette sul tale argomento” in realtà vi sto invitando a farlo. Avrete già notato che non seguo più l’ordine di pubblicazione dell’inizio. E’ esattamente per questo motivo. In questi giorni, c’è il testo della scheda elettorale: i nostri amici costituzionalisti stanno pensando a ricorsi sul piano legale, già sapendo però che non potranno avere effetto prima della data del referendum, solo per diffondere il più possibile la notizia dell’imbroglio. Perciò tocca a noi farlo, trattando la scheda elettorale da vignetta umoristica, pagliacciata, ennesima truffa comunicativa del Governo. In questi giorni poi abbiamo preso di mira la Lorenzin e questo indegno scaricabarile, dove nessuno ha responsabilità, né colpa per quello che accade: occorre mettere in evidenza che un Ministro è responsabile per il suo Ministero e un Presidente del Consiglio è responsabile, se non altro, della scelta che fa dei Ministri. Quindi, già dire durante una trasmissione televisiva: “La Lorenzin ha sbagliato messaggio. Quando si tratta di comunicazione bisogna chiedere prima a me” è quanto meno uno scandalo istituzionale per un doppio ordine di ragioni: 1 la responsabilità dei Ministri è personale; 2 con ciò si ammette che ci sono due piani paralleli e magari confliggenti, quello della realtà dei fatti e quello della comunicazione, dove ogni bugia diventa lecita. Grazie per tutto quello che avete già fatto e per quel che non dubito ancora farete. Un abbraccio affettuoso a tutti. Vi voglio bene e per me siete un po’ diventati come la mia famiglia. Carissimi, si è aperta una nuova fase della campagna, più dura, in cui occorre “stare sulla notizia” e picchiare duro più che si può. Alcuni di voi, bravissimi, lo stanno già facendo: invito tutti a seguire giornalmente la pagina e a leggere le mie indicazioni “subliminali”. Credo sia ovvio per tutti che, quando scrivo ad esempio “i nostri vignettisti sono indisciplinati” “non stanno a sentire” “mi inondano di vignette sul tale argomento” in realtà vi sto invitando a farlo. Avrete già notato che non seguo più l’ordine di pubblicazione dell’inizio. E’ esattamente per questo motivo. In questi giorni, c’è il testo della scheda elettorale: i nostri amici costituzionalisti stanno pensando a ricorsi sul piano legale, già sapendo però che non potranno avere effetto prima della data del referendum, solo per diffondere il più possibile la notizia dell’imbroglio. Perciò tocca a noi farlo, trattando la scheda elettorale da vignetta umoristica, pagliacciata, ennesima truffa comunicativa del Governo. In questi giorni poi abbiamo preso di mira la Lorenzin e questo indegno scaricabarile, dove nessuno ha responsabilità, né colpa per quello che accade: occorre mettere in evidenza che un Ministro è responsabile per il suo Ministero e un Presidente del Consiglio è responsabile, se non altro, della scelta che fa dei Ministri. Quindi, già dire durante una trasmissione televisiva: “La Lorenzin ha sbagliato messaggio. Quando si tratta di comunicazione bisogna chiedere prima a me” è quanto meno uno scandalo istituzionale per un doppio ordine di ragioni: 1 la responsabilità dei Ministri è personale; 2 con ciò si ammette che ci sono due piani paralleli e magari confliggenti, quello della realtà dei fatti e quello della comunicazione, dove ogni bugia diventa lecita. Grazie per tutto quello che avete già fatto e per quel che non dubito ancora farete. Un abbraccio affettuoso a tutti. Vi voglio bene e per me siete un po’ diventati come la mia famiglia.
da PARIDE PUGLIA
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Delirio Radioso
domenica 18 settembre 2016
venerdì 16 settembre 2016
giovedì 15 settembre 2016
mercoledì 14 settembre 2016
martedì 13 settembre 2016
lunedì 12 settembre 2016
domenica 11 settembre 2016
Numero 2628 Cinque Stelle
da l'ASINO
Questo comunicato è dedicato a tutti quegli ex simpatizzanti del M5S che, impressionati dalle vicende romane divulgate da quelli che Travaglio definisce " giornaloni ", hanno deciso di togliere la loro fiducia al Movimento. A loro io chiedo: ma, in definitiva cosa è mai successo di tanto grave che non sia frutto di una vergognosa campagna diffamatoria nei loro confronti. Hanno rubato, forse? Hanno corrotto? Si sono fatti corrompere? Hanno fatto uno di quegli inciuci tanto cari a quelli del Nazareno? Hanno forse promesso mari e monti che poi non hanno mantenuto? Hanno manipolato la Carta Costituzionale o altri documenti istituzionali su cui sui fonda la nostra democrazia? Riflettano i cari ex simpatizzanti del M5S che il PD era, ed è tuttora, terrorizzato dall'ondata di simpatia e di fiducia che il Movimento sta riscuotendo tra la gente, e si è gettato a corpo morto sulla tecnica del discredito del nemico, per umiliarlo, farlo retrocedere contando sulla fragilità di certe simpatie e di certe fiducie ben sapendo che sui contenuti e sui programmi dei Cinque Stelle avrebbero trovato ben scarsi appigli e che sul piano morale la loro politica prestava il fianco a ben più fondate critiche. Riflettete amici ex simpatizzanti del M5S sul fatto che senza il vostro appoggio il Movimento fatica maggiormente a sfilare la sedia da sotto il culo dei ladri, dei corrotti, dei corruttori, degli inciucisti, di quelli che promettono mari, monti e 80 euro, ai manipolatori della nostra Costituzione e sul fatto che vi state assumendo una bella responsabilità cadendo nel trappolone che vi hanno teso.
mercoledì 7 settembre 2016
Numero 2627 La satira
da l'ASINO
Parliamo di satira:
E allora, visto che ne parlano tutti, parliamo di satira. Non è facile e quel che dirò farà incazzare un mucchio di gente, colleghi e grandi pensatori autoreferenziali ( " i migliori " ), ma io penso che questa roba che viene quotidianamente gabellata per satira sia tutto meno che satira. Infatti questi "migliori" satiri, come si autodefinisce Stefano Disegni, per fare satira si fanno pagare. Come se la satira fosse una prestazione d'opera! Riferiamoci ad esempio alla vignetta di Mannelli sulle cosce della Boschi. Se n'è fatto un gran pollaio urlando il diritto della satira di dire e fare ciò che vuole quando vuole. Nulla da eccepire. Purché sia satira. E quella vignetta di Mannelli satira non è. E' sberleffo, se volete. E' umorismo ( forse ) ma la satira è un'altra cosa! E allora vediamo insieme che cosa cavolo è questa benedetta satira. Naturalmente quel che affermo è pura opinione personale e vale per quel che vorrete che valga, ma io sono arciconvinto che la satira sia un sentimento, come l'amore, l'odio, la rabbia, la disperazione, il risentimento, l'indignazione, l'entusiasmo, la pietà, l'indifferenza e tanti altri e allora un sentimento non può essere definito in uno schema professionale. Non può esistere che uno si definisca di professione " satiro" o "satirista". Uno viene colto dalla necessità di esprimere attraverso la satira il proprio sdegno per un fenomeno o per un comportamento quando sbatte il naso contro un comportamento che non condivide. Personalmente mi è capitato di fare satira una sola volta nella vita: l'ho fatta e non l'ho esibita a nessuno: è stato quella volta che l'ambiguo Staino ha pubblicato una vignetta che segava le gambe a Natta, ricordate? quel colto e preparato omino che succedette a Berlinguer, aprendo le porte a quel genio di Occhetto, delle conseguenze del cui gesto - uccidere il PCI - sono oggi sotto gli occhi di tutti. Io disegnai un Natta disteso per terra con un coltello piantato nella schiena, che portava la firma di Tango, il giornale allora diretto da Staino. Quella vignetta non faceva certamente ridere, ma era certamente satira, perché scaturiva da una profonda indignazione. Non può accadere che tutte le mattine al risveglio uno debba porsi la domanda "oggi di cosa mi indigno?" " nei confronti di cosa mi incazzo?" Mi riferisco naturalmente a tutti quei colleghi che per puro spirito mercantile, ogni santo giorno esibiscono il loro finto sdegno,la loro finta rabbia, su quotidiani o settimanali e ne ricevono un compenso. I sentimenti non possono, non devono essere mercificati. Altrimenti accade come al pur bravissimo disegnatore e pittore Mannelli che riceve le più fiere e accalorate difese da tutto il mondo dei " migliori " per essere stato posto sotto accusa dai "Benpensanti " per aver osato disegnare le cosce della Boschi e contemporaneamente i suoi fieri e accalorati difensori ( i "migliori" satiri italioti ) si scandalizzano se altri "migliori" satiri d'oltralpe osano mettere il dito sulle nostre piaghe: mafia e corruzione, senza che ci si renda conto che tutto nasce non dal risentimento, dalla indignazione, dalla ribellione satirica ma dalla loro esigenza di trovare ogni giorno, a tutti i costi una battuta che consenta di portare a casa il più o meno sontuoso compenso giornaliero. La satira è sacra! Viva la libertà di espressione! Difendiamo il diritto di esprimere le nostre opinioni: lo dice anche la Costituzione. La satira non si tocca! Tutto vero: purché sia satira e non merce.
martedì 6 settembre 2016
venerdì 2 settembre 2016
giovedì 1 settembre 2016
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